
In latino il verbo pervertere significa volgere qualcosa contro il senso derivante dalla sua origine. Secondo Ettore Perrella Per una clinica delle perversioni la perversione è una struttura patologica, e lo è dal punto di vista etico. Questa intuizione rimanda ai parallelismi tra cannibalismo, incesto e pedofilia di cui molti miti sono impregnati, in primis quello di Edipo e della sua stirpe. Per la madre del soggetto perverso il figlio è assolutamente necessario, e per questo stesso fatto egli viene ridotto ad oggetto di cui godere.
Attuale sito è dedicato a chi sente sofferenza, difficoltà nelle relazioni più importanti e desidera iniziare un percorso introspettivo. E' sempre possibile migliorare la qualità della propria vita. Via San Vincenzo 3 - Milano. Nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, nelle scorse edizioni, i disturbi parafilici venivano spesso assimilati a qualsiasi comportamento sessuale inusuale. Normalità e patologia. Per individuo diagnosticato, un disturbo parafilico fantasie, perversioni sessuali , è necessario che un particolare interesse sessuale comporti almeno ciascuno di questi tre elementi:.
Il bambino comprende le differenze tra i generi e le differenze sessuali con i coetanei e gli adulti. Ancora, vive quello che è conosciuto come Complesso di Edipo, in cui desidera sostituire il padre a fianco della madre, provando per lui un affetto a metà tra amore e accanimento e tentando in tutti i modi di possedere in modo esclusivo la propria madre. Quando il bambino non riesce a riconoscerlo, si istaura in lui il seme della perversione: inizia a vivere in un mondo carente di differenze sessuali, di rapporti familiari, di regole e vincoli nei rapporti generazionali e sociali. Colui che cresce nella e con la perversione non cerca trasgressione, poiché trasgredire vuol discorrere superare un limite che in essa non esiste, non esiste confine, non esiste una regola. Questa è una prima e fondamentale differenza tra affetto e perversione: il primo è disciplinato, ha un limite, un confine, il secondo è privo di ogni demarcazione umano e sociale, è un abisso senza fine. È un piacere non condiviso, singolo, una danza con la morte, a cui spesso artisti e poeti hanno preso parte per poter descrivere e decantare realtà al demarcazione tra vita e morte. Messaggio promozionale.